Omnia licet. Si dice che in guerra e in
amore tutto è permesso, che, unito al famoso fine che giustifica i mezzi,
rappresenta, in buona sostanza, tutto quanto è lecito fare per conquistare
qualcosa.
Ma anche in politica si gioca spesso e
facilmente sporco.
In vista delle elezioni amministrative di
marzo prossimo, è nato ad Aprilia il Movimento Cinque Rondini. Ma poteva essere
“Cinque Mani”, “Cinque Tasche”, Cinque Borse”: il teorema è nel “cinque”,
nell’importanza o nella solitudine di quei numeri primi, indivisibili o
solitari.
L'obiettivo del movimento è “creare un gruppo capace di coinvolgere gli
esclusi e gli emarginati di ogni settore e di raccogliere i cittadini
scoraggiati dall'attuale scenario politico”.
Ma, per capire meglio gli interessi della
nuova penta-compagine, basta dare uno sguardo al loro simbolo, oltre che al
loro nome: una sputata imitazione di quello grillino, con lo stesso fondo
bianco, le scritte dello stesso colore e la definizione di movimento, che si
differenzia solo perché c'è la "m" maiuscola, mentre nell'originale è
la "v" in evidenza, sempre in rosso. Poi, sotto, invece delle stelle
gialle, ci sono cinque rondini, sempre in giallo, che, però, non fanno
primavera, ma solo un po’ pena, come quella pascoliana (...” l’uccisero, cadde
tra i spini; ella aveva nel becco un insetto: la cena dei suoi rondinini”).
Le somiglianze sono così tante e palesi
che hanno fatto giustamente incazzare il popolo dei grillini sui social e nei
blog. Chiaro, l’intento truffaldino e il tentativo volgare di creare equivoci e
incertezze, per racimolare qualche voto di “confusione”.
Lavoro, benessere, dignità, libertà e
sociale: questo l’originalissimo programma dei rondinelli o rondinini che dir
si voglia, perché sono “temi prioritari
per la qualità della vita delle persone” – dice il fondatore Cavicchioli – “ci
vuole serietà nella politica e la voglia di cambiare, solo uniti possiamo
riconquistare il diritto di vivere da persone libere, come le nostre
rondini".
Appunto, ci vuole o ci vorrebbe un po’ di serietà. Anche
solo cinque grammi!
(Alfredo Laurano)
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