sabato 3 dicembre 2016

FATTA LA SCHEDA, TROVATO L’INGANNO

Sta finendo la tortura quotidiana, quella campagna infinita e ormai insopportabile che conduce al voto di domenica. Sono in corso le ultime sparate, le ultime menzogne, le promesse, urlate e lanciate in alto come fuochi d’artificio.
Tra poche ore, parlerà il silenzio.
E’ indubbio che, al di là della noia, della rabbia e della contrapposizione dai toni bellici da guerra civile senz’armi dei due schieramenti, c’è attesa vera, sentita e trepidante. E tanta reciproca paura di perdere.
Sono abbastanza convinto, con la fervida speranza di essere smentito, che alla fine prevarrà il SI, dato, fino a pochi giorni fa, sicuro perdente. 
Troppo squilibrato il peso e la potenza di fuoco propagandistico delle parti in causa.
Tutti abbiamo ricevuto migliaia di e-mail, siamo stati subissati da messaggi telefonici e, di recente, da milioni di buste anonime contenenti dépliant esplicativi ed esortativi delle ragioni del SI. 
Non oso pensare ai costi di stampa e di spedizione. 
Statisticamente, qualcuno fra i troppi cosiddetti indecisi, lo avranno certamente convinto con il terrorismo parolaio, le mistificazioni, gli spauracchi, le minacce di catastrofi, se vincesse il NO.

Molti votano SI perché non sanno cosa votano. 
Quanti conoscono il significato di Bicameralismo perfetto e l'articolo 70 della Costituzione e, soprattutto, come verrà modificato? O la composizione del nuovo Senato dei nominati o del Titolo V che ridisegna le autonomie locali: comuni, province e regioni?

Poi ci sono i voti all'estero, sicuramente tanti e determinanti (oltre 4 milioni i residenti all’estero che hanno diritto al voto), dal dubbio controllo: regolarità a rischio brogli, voti per corrispondenza su più schede, di persone diverse… 

Magicamente e casualmente, in queste ultimissime ore, sono arrivate assai gradite le mancette pre elettorali: la famiglia Riva è pronta a pagare i danni ambientali causati dall'Ilva di Taranto con una cifra superiore a 1,3 miliardi di euro. Ma c’è un altro regalino di quasi Natale: dopo sette anni di trattative, si sbloccano per “miracolo” i contratti per 3,3 milioni di lavoratori statali, con l’aumento medio 85 euro lordi al mese...

Tuttavia, oltre all’abuso degli spazi televisivi, in evidente violazione della par condicio nei TG, a favore del SI, quello che farà più vittime fra i NO, a mio avviso, è il quesito referendario sulla scheda, che è decisamente fuorviante e ingannevole, una formulazione di pura propaganda sulla scheda elettorale, che può avere un effetto importante almeno sul 5% dei votanti. 
“Approvate la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi delle Istituzioni, il risparmio…”
Che è come dire:” Volete essere belli, ricchi, felici e in buona salute e pagare meno tasse?”
Perché uno dovrebbe dire di “no”? 
Fatta la scheda, trovato l’inganno.
 (Alfredo Laurano)




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