Al ballottaggio per la carica di sindaco della
città ducale, ha vinto con il 56 percento dei voti tale Gambini, candidato di una coalizione eterogenea di liste civiche, NCD-UDC, un pezzo di Forza Italia e Verdi con Sgarbi.
Il
critico d’arte - considerato dal PD locale scelta inopportuna per i suoi
trascorsi berlusconiani - rivendica un ruolo fondamentale sul risultato nella
città che, dopo 68 anni, ha segnato la
bocciatura della Sinistra.
I partiti, aggiunge, “ormai non significano
più niente: ad esempio in Renzi c’è molto di Berlusconi. In queste
amministrative io mi sono candidato a Salemi, da solo, contro
centrosinistra e centrodestra. A Lucera in coalizione con il Pd”. Trombato
dappertutto.
Come dire: in lui c’è tutto, il contrario
di tutto e del “qualsivoglia”.
Un po’ di
Forza Italia, un po’ di PD, un po’ di Verde, un po’ di radicale e
perfino una spruzzatina di Guevara.
Ci sarebbe da carcerare Maurizio Costanzo,
che l’ha inventato e costruito sulle tavole del Parioli, una trentina d’anni
fa!
C’è Sgarbi, nomen-omen, per tutti e per
tutto, purchè appaghi il suo smisurato narcisismo, la sua innata megalomania:
un saltimbanco in cerca di potere, ricchezza e venerazione. Per questo non gli
basta fare il suo unico mestiere che, pare, sappia fare.
Resta il fatto che ancora lo chiamano in
Tv, lo intervistano, gli fanno sparare le sue cazzate a ruota libera, lo
invitano ai talk show e dove c’è bisogno di casino e di trash garantito.
Ad Urbino, l’illustre critico, aberrazione
dell’ intellettuale gramsciano, comunque, entrerà in giunta come assessore
esterno alla cultura o, come dice lui, alla rivoluzione (ma de che?)
Io
non lo vorrei nemmeno come guardiamacchine o portiere al museo di provincia.
11
giugno 2014 AlfredoLaurano
A
proposito di capre, lo sgarbato tuttologo, che le usa in senso dispregiativo
per offendere le persone, non sa che…..
(Dal portale italiano della capra)
La capra è
un animale intelligente e curioso, che ben si adatta a condizioni di
allevamento difficili e a pascoli poveri. Il fabbisogno alimentare di una capra
è pari a un decimo di quello di una bovina, ma la sua produzione di latte è, in
rapporto, superiore.
La sua golosità, insieme alla sua buona agilità, la porta sempre a cercare gli alimenti più appetitosi e a compiere anche lunghi o ripidi percorsi per procurarseli.
La sua golosità, insieme alla sua buona agilità, la porta sempre a cercare gli alimenti più appetitosi e a compiere anche lunghi o ripidi percorsi per procurarseli.
Dal punto di vista
ambientale, l’allevamento caprino si propone come un valido sistema di difesa
del territorio montano e collinare. La capra contribuisce infatti a tenere
puliti i boschi, a liberare i pascoli dalla flora arbustiva (rododendri, rosa
canina, ginestre, rovi, ontano verde) e, insieme a bovini e ovini, a consumare
l’erba dei pascoli evitando la formazione di uno stato di erba secca sopra il
quale può facilmente scorrere la neve, provocando slavine.
In senso più esteso,
l’allevamento caprino contribuisce a mantenere la presenza dell’uomo nelle aree
più marginali e svantaggiate, aiutando a renderle una risorsa economica
altrimenti non sfruttabile.
Studia caprone!
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