E si, è giunto il momento di preoccuparsi seriamente.
I notai guadagnano la metà rispetto al
2005, il reddito dei professionisti italiani è precipitato negli ultimi
vent’anni.
I calcoli li ha fatti l’Adepp
(l'Associazione degli enti previdenziali privati), nel primo rapporto sulla
previdenza privata.
In sei anni, mostra il rapporto, il reddito
medio dei notai si è più che dimezzato: il repertorio, l'indicatore degli atti
registrati, è passato da 129.400 euro a 66.800. A spingere al ribasso è
soprattutto la netta flessione delle compravendite immobiliari.
Gli avvocati sono fermi al 1990, ma gli
iscritti sono triplicati in 20 anni.
Il reddito medio, al netto
dell'inflazione, non ha subito alcun mutamento ma pesa il sensibile aumento
degli iscritti alla Cassa forense. Nella sola Roma ci sono tanti avvocati
quanto in tutta la Francia.
Brutte notizie anche per ingegneri e
architetti. Dal 2007 il reddito scende di cinque, seimila euro e cala
sensibilmente anche il volume d'affari medio.
Allarmanti dati riguardano poi gli
psicologi. Un terzo degli psicologi europei risiede in Italia, la metà risulta
disoccupata e il livello delle retribuzioni si attesta sui 625 euro al mese.
Di dentisti, chirurghi e specialisti medici
non è dato sapere, non ci sono studi statistici al momento.
Forse, però, i dentisti italiani sono un
po’ in crisi a causa delle offerte a basso costo – pacchetto tutto compreso:
viaggio, soggiorno e prestazioni odontoiatriche – proposte da affidabili studi
professionali in Croazia e Romania, dove
impianti, protesi e cure costano meno della metà.
C'è anche qualcuno, però, che negli ultimi
dieci anni, ha visto il proprio reddito aumentare.
È il caso delle professioni economiche:
dottori commercialisti, ragionieri, e consulenti del lavoro. Complice la sempre
più serrata lotta all'evasione condotta dall'erario e la conseguente crescita
di adempimenti, il lavoro negli ultimi
anni non è mancato. Si registra un
aumento medio di 8-10000 euro l’anno.
Ovviamente, i redditi di cui allo studio
sono quelli dichiarati al fisco, a cui risulta anche che i gioiellieri
guadagnano in media meno di quindicimila euro l’anno o che le commesse di
grandi negozi commerciali prendono più degli stessi titolari.
Chissà se vedremo mai qualcuno di costoro,
un notaio, un avvocato o un dentista in
fila alla Caritas come i tanti disoccupati, emarginati e poveri in canna che
troviamo oggi, insieme ai ricchi pensionati?
23 settembre 2013 (Alfredo Laurano)
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