Inquinano, istigano, sobillano, aizzano, fomentano, crescono e sfilano. Sui Social, in TV e nelle piazze.
Negazionisti, vil razza
dannata. E demente.
Diffondere falsità e idiozie,
specialmente in tempo di emergenza, non è libertà di opinione: è un atto
criminoso e moralmente abbietto.
Nella mente di un negazionista,
ha spiegato la biologa Barbara Gallavotti, citando le teorie di Earl Miller,
uno dei più importanti neuroscienziati al mondo, forse avviene qualcosa di non
molto dissimile da quello che accade in certe forme di demenza in cui le zone
del cervello ricevono informazioni false e le inviano alla parte di cervello
incaricata del pensiero razionale la quale fa degli sforzi per dare un senso a
quelle informazioni. La parte del cervello dedicata al pensiero razionale
confeziona quelle informazioni false in modo da renderle convincenti.
In parole povere, siamo
tecnicamente di fronte a una forma di demenza, né più né meno.
Almeno ora abbiamo una
spiegazione scientifica a questo delirio di massa. Ricordatevi di queste parole
la prossima volta che ne incontrate uno.
15 novembre 2020 (Alfredo Laurano)
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