martedì 1 dicembre 2020

STO’ DEFICIENTE, NEMMENO SI VERGOGNA

Ieri i titoli di prima pagina di Libero, quella specie di giornaletto che fa schifo pure per incartare il pesce andato a male, sono stati:

-        IL GOVERNO ODIA IL NORD

-        GIUSEPPE CONTE È PEGGIORE DI MUSSOLINI

-        NEGLI STATI UNITO HA VINTO IL PIÙ TONTO

Dire che questi cubitali annunci sono sintesi di pensiero è un insulto all’intelligenza e alla buona fede di perculati, indifesissimi lettori.

Lo dirige, come tutti sanno, l’avatar di Topo Gigio tonto, Pietro Senaldi, quello che paragona Conte ai terroristi islamici. Quello che parla dei ‘silenzi’ e delle ‘mezze frasi’ del presidente del Consiglio che ‘ci ha rovinato l’ultima serata di libertà’:

«L’esimio professore Conte ama colpire con il favore delle tenebre, non diversamente dai terroristi islamici che hanno funestato l’ultima notte di libertà di Vienna, prima che la capitale austriaca chiudesse causa Covid».

Le riunioni dell’esecutivo italiano, nelle cantine e nei sotterranei di Palazzo Chigi, sono quindi intollerabili e pericolose, perché troppo spesso si protraggono fino a notte fonda, come quelle, appunto, degli attentatori, dei “carbonari”, dei mafiosi, dei delinquenti e via dicendo.

Ora, in un mondo disorientato dalla devastazione di una pandemia globale, che sta mietendo vittime ovunque, ma che è tornato a fare i conti con il terrorismo di matrice islamica, come certificano i fatti accaduti prima in Francia e poi in Austria, mescolare le due cose per attaccare il presidente del Consiglio italiano è davvero un’operazione ignobile. Sporca, vile e in malafede.

Si può consentire a un giornaletto-fumetto, “Libero” di sparare cazzate di tale gravità, solo per vendere due, tre copie in più e di affascinare in modo, subdolo e strumentale, qualche lettore sprovveduto e privo di capacità critiche e autonomia intellettuale?

Le parole di questo deficiente che straparla di abolizione della libertà, come se la pandemia non esistesse nel mondo, sono vergognose e ripugnanti e vanno condannate senza appello. È ora di finirla con queste offese, insulti e paragoni raccapriccianti, soprattutto da parte di chi, in teoria, dovrebbe informare i cittadini.

7 novembre 2020 (Alfredo Laurano)

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