Quel bastardo megalomane di Vittorio Sgarbi ha presentato
la sua lista “Rinascimento” per la corsa al Campidoglio, che comprende, tra gli
altri, anche un culturista, il terzo classificato a Mister Universo e
un’influencer-estetista: personaggi di spicco e di indubbio valore culturale,
che dovrebbero contribuire a far rinascere Roma.
Nell’occasione, non ha mancato di attaccare, volgarmente,
ancora una volta, Virginia Raggi: "Secondo me prima di fare il sindaco, la
Raggi faceva la cameriera in uno studio di avvocati a seicento euro al mese".
Come se fare la cameriera fosse una colpa, un'onta, un'infamia, un motivo di disonore.
La frase pronunciata dal viscido senatore e sindaco di Sutri, ha scatenato la reazione della attuale sindaca di Roma: "Io nella mia vita ho lavorato. E tra le tante cose ho fatto anche la cameriera. Che è un lavoro più che dignitoso. Dovresti avere rispetto per chi si guadagna da vivere ogni giorno con fatica e onestà, soprattutto in questo momento. Vergognati".
La replica: “Quelli come te non dovrebbero lavorare, visto
come hai ridotto Roma. Ti lascerei a casa, con il reddito di cittadinanza.
Chissà quanti piatti avrai rotto, come cameriera, lavoro dignitoso, ma che
richiede abilità. Vergognati tu, sindaca per caso di una città umiliata”.
“Basta attaccare Virginia, basta offenderla, basta insulti.
Chiediamo rispetto”, scrive Luigi Di Maio su Facebook. Se oggi a Roma gli
appalti sono regolari, se i parchi vengono puliti e curati, se è possibile
andare in bici, se non ci sono più tangenti che girano e se le aree urbane
iniziano ad essere finalmente riqualificate (incluso il manto stradale) è
grazie a Virginia Raggi e alla sua giunta. Ripeto: ci vuole rispetto”.
Si, appunto, rispetto, parola e concetto che la scomposta e oscena soubrette del Parlamento italiano non conosce e ignora del tutto. E’ una vita che offende e insulta chiunque, in preda a un perenne disturbo ossessivo-compulsivo che lo distingue.
A me, questo
psicopatico esibizionista, che vorrebbe addirittura fare il sindaco della
capitale, questo miserabile pagliaccio che ha fatto dell’arroganza e
dell’aggressività la sua cifra di vita e il suo ripugnante stile oratorio e
comportamentale, fa sempre più schifo.
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