Cos’è stato il renzismo? E chi sono, politicamente parlando, Renzi e i suoi sei o sette fedelissimi rimasti?
Ce lo racconta Paolo Trande, che nel Pd renziano c’è stato.
“Solo chi è stato nel Pd renziano può capire quanto sia
falso Renzi (e il renzismo). Solo chi, come me, era nel Pd renziano può capire
quanto sia falsa la motivazione democratica alla base della minaccia di rottura
e caduta del governo di questi giorni. Falsa perché non supportata da eguale
attenzione e preoccupazione quando al potere, del partito e del governo, c'era
il Renzi medesimo.
Con il suo arrivo nel partito non si poteva fiatare. Chi
eccepiva veniva zittito e insultato. O si applaudiva o si veniva malsopportati
o avversati, come nemici.
Con il suo arrivo alla presidenza del consiglio il governo
dettava legge, chi eccepiva, chi dissentiva dei parlamentari del PD veniva
emarginato o neutralizzato addirittura con la repentina sostituzione in
commissione. In parlamento si faceva largo uso di "canguri" ,
"tagliole" e altre diavolerie per soffocare il dibattito interno alla
istituzione e il dissenso interno.
Tutte le nomine in enti controllati o partecipati dal
governo erano appannaggio della compagnia amicale e geografica (nel raggio di
pochi km intorno a Rignano) che ruotava intorno all'improbabile difensore delle
istituzioni in immagine.
Gli anni 2014 e 2015 furono terribili. Nel Pd c'era terrore
puro, guai a criticare, guai solo ad evidenziare qualche problema, nelle
politiche di governo (bonus, tagli alla sanità, buona scuola, art.18 etc,
abolizione IMU anche ai super-ricchi etc etc). Guai solo a nominarlo senza
incensarlo, idolatrarlo senza pronunciare, con sguardo felice e ammirato, la
frase mitologica, falsa anch'essa: "con Renzi si vince".
Il 2016 fu l'anno del referendum e l'aria divenne
irrespirabile, ammorbata da diffuso conformismo e cattiveria crescente. Bastava
scrivere un post social di critica, nel merito, sulla "riforma"
Boschi-Renzi e si veniva lapidati, manganellati da schiere di ascari,
organizzati, attivati da filiere nazionali renziste, da ras locali, capoclan
stellati o in cerca di stellette dal capo o dai suoli luogotenenti.
Sentire oggi: “Conte deve cambiare la struttura di missione
sul Next Generation UE perché non è democratica, esautora il Parlamento e il
Governo e se non lo fa votiamo contro” (in soldoni, facciano cadere il Governo)
è insopportabile da parte di chi ha vissuto sulla propria pelle (umana e
politica) le vere angherie di Renzi e dei suoi scagnozzi, della prima, della
seconda e della terza ora.
Sentire parlare di democrazia chi la democrazia, interna ed
esterna, l'ha calpestata con l'attacco personale che metteva alla berlina e
costringeva alle dimissioni (Cuperlo da presidente PD), con la sostituzione in
commissione per sterilizzare il dissenso sulla legge elettorale (Bersani,
Epifani, D'attore etc), da chi ha utilizzato ogni trucchetto per soffocare il
dibattito in parlamento (canguri, tagliole etc appunto ), da chi faceva
Consigli dei Ministri che duravano 10' per illustrare le slides e poi zitti e
muti che devo andare nel TG delle 20.00 È INTOLLERABILE.
Chi allora consentì a quest'uomo di scalare il PD, di
annichilirlo, di emarginare chi non la pensava come lui, di rompere a sinistra,
con i sindacati e con il mondo del lavoro, di recidere il “legame sentimentale”
con la sua gente e di inseguire la destra, Berlusconi in particolare, è
moralmente responsabile del disastro a cui potremmo assistere domani.
Se la destra sovranista e xenofoba, negazionista di Salvini
e Meloni tornerà in gioco lo dobbiamo a Renzi e a tutti quelli che lo hanno
sostenuto in nome dell'acontenutistico e afinalistico “con lui si vince”...
mentre si perdeva e si rischia di perdere anche stavolta."
Lo spettacolo montato sul Ricovery Plan per avere posti e
poteri per sé e i suoi è una vergogna assoluta. Chi lo ha sostenuto e votato
dovrebbe solo fare pubblica ammenda, chiedendo scusa.
La credibilità è una cosa seria.
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