Ora è ufficiale, lo dice la sentenza dell'appello bis, deciso dalla Cassazione: Marco è stato ucciso da tutta la famiglia Ciontoli, dalla negligenza e dall'incapacità del clan che faceva capo e ubbidiva al padre-padrone.
Tutti avrebbero potuto salvarlo, chiamando subito i soccorsi. Tutti avrebbero potuto chiamare subito i suoi ignari genitori.
Tutti avrebbero potuto pensare alla sua vita, alle sue urla di dolore, invece che al posto di lavoro e ai guai che avrebbero affrontato. Come se poi, tutto sarebbe potuto andare miracolosamente liscio, come se nessuno avrebbe sospettato e indagato, come se nessuno avrebbe scoperto quelle bugie, quelle incredibili versioni, quell'indicibile tragedia.
Hanno sostenuto e vissuto una vera farsa dell'imbecillità, priva di logica, di attendibilità, di ragioni plausibili. Al limite del comico, del patetico, del ridicolo.
Al di là della rabbia, del disprezzo, della pena umana per questa banda di incapaci, si è fatta quasi giustizia: Viola si è salvata e non pagherà la sua pilatesca indifferenza.
Un abbraccio a Marina e Valerio.
Alla loro dignità, al loro coraggio, alla loro fermezza, alla loro perseveranza.
30 settembre 2020 (Alfredo Laurano)
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