Mentre la Cina – ground zero della pandemia – prova a ripartire, convinta di aver vinto la sua battaglia contro il coronavirus, l'Occidente rimane appeso al filo della precarietà, dei numeri che crescono troppo in fretta, delle strategie da rivedere.
L'Europa è di nuovo alle prese con l'incubo dei lockdown
Un po’ tutti i Paesi stanno adottando restrizioni e misure forti per fermare il contagio, in una specie di corsa contro il tempo che ha la chiusura totale come ultima spiaggia.
L’Irlanda è il primo Paese Ue in lockdown: da domani, aperte solo scuole e attività essenziali. Il blocco durerà sei settimane, nella speranza di poter celebrare il Natale, ha detto il primo ministro Martin.
Nonostante finora le restrizioni irlandesi fossero «tra le più rigide in Europa – ha detto lo stesso Martin – sono necessarie ulteriori azioni». A partire dalla chiusura dai negozi non essenziali, sono coinvolti dalle chiusure al pubblico anche bar e ristoranti, ai quali è concesso solo il servizio da asporto.
Sono permessi gli spostamenti solo per i lavoratori dei settori essenziali, oltre che per gli studenti visto che le scuole resteranno aperte. Per gli irlandesi è permesso fare attività sportiva entro 5 km da casa, con gli sport professionistici ammessi ma solo a porte chiuse. Vietate le visite tra famiglie diverse e ogni tipo di evento al chiuso.
Nelle ultime 24 ore, l’Irlanda ha registrato 1.031 nuovi contagi, per un totale dall’inizio della pandemia di 51000. Ma a preoccupare il governo e le autorità sanitarie è la tenuta del sistema ospedaliero, con una scarsa disponibilità di posti letto in terapia intensiva.
Anche il Galles entrerà in lockdown da venerdì fino al 9 novembre nel tentativo di frenare l'epidemia, introducendo le misure più severe di tutto il Regno Unito. Sarà chiesto agli oltre 3 milioni di cittadini di rimanere a casa, mentre i negozi non essenziali saranno chiusi.
In Belgio, semi-lockdown: bar e ristoranti chiusi per un mese, coprifuoco a mezzanotte, fino alle 5 del mattino, a livello nazionale.
In Francia, dove nell'ultima settimana si sono registrati oltre 80mila nuovi casi, è stata scelta la strada del coprifuoco per 4 settimane in alcune regioni
Nel Regno Unito e in Spagna nuovo sistema di restrizioni, con pub e bar che non servono pasti al chiuso, divieto di riunioni in casa con amici, divieto di assembramenti (massimo 6 persone), la chiusura dei locali alle 23 e limitazione di presenze alle funzioni religiose.
In Germania, la cancelliera Angela Merkel, dopo otto ore di serrato confronto con i dirigenti dei diversi Land del Paese, ha annunciato misure più severe su raduni e mascherine.
La situazione è esplosiva un po’ ovunque: dal Portogallo ai Paesi Bassi, dalla Polonia alle Repubblica Ceca. Nuove e simili restrizioni dappertutto per evitare il rischio del collasso sanitario, con cure ospedaliere ordinarie che potrebbero non essere più garantite, con la raccomandazione a tutte le persone anziane di restare a casa.
Secondo l’Oms: «Oggi numeri sono alti e preoccupanti, in tutta Europa, per i mancati isolamenti dei contatti con i positivi».
20 ottobre 2020 (Alfredo Laurano)
Nessun commento:
Posta un commento