La
vignetta pubblicata dall'attore americano Jim Carrey, quello di "The
Truman Show", che riproduce Benito Mussolini e Claretta Petacci appesi a
testa in giù alla tettoia di piazzale Loreto a Milano, è veramente squallida e
di pessimo gusto. A corredo, il commento:
"Se ti stai domandando a cosa porti il fascismo, chiedi a Benito e alla
sua amante”.
Non
poteva mancare la risposta di Alessandra Mussolini, nipote del Duce, che è
stata: "you are a bastard"
(sei un bastardo).
Quindi ha postato una serie di foto relative ai crimini
contro l'umanità compiuti dagli americani: dal fungo nucleare al genocidio dei
nativi americani, dalla segregazione razziale, con lo schiavo nero frustrato
dal suo padrone bianco, fino alla storia di Rosa Parks, per finire con il
celebre scatto dei bambini vietnamiti in fuga dall'attacco al napalm degli
americani nel 1972.
Una
sequela di orrori americani per dire al ritrovato Truman di vergognarsi e che i
suoi disegni sono solo “carta
sporca".
Ai
tanti che in Rete hanno fatto ironicamente notare alla Mussolini che Carrey è
canadese e non americano, bisogna ricordare che l’attore, forse in declino di
popolarità e bisognoso quindi di visibilità mediatica, è nato canadese, ma ha
richiesto la cittadinanza americana nel 2001 e attualmente possiede il doppio
passaporto pur vivendo al 90% negli USA vicino alla figlia e al nipotino.
“Si è arrabbiata per il nonno?”
-
ha comunque replicato – “Capovolga la
vignetta e lo vedrà saltare di gioia”: una battuta scema, in verità, peggiore
del disegno.
Comunque,
americano o canadese, speculare sulla morte di chiunque - assassinato o meno -
non è mai una bella cosa. Non dà prestigio e non aggiunge onore a chi lo fa per
manifestare un vago, quanto inutile antifascismo da tastiera o da copione. E’
qualcosa che suscita orrore, che cancella il minimo rispetto dovuto a chi non
c’è più, anche se criminale e qualsiasi cosa abbia fatto.
Da
antifascista e da non certo estimatore della nipote di Benito, mi dà fastidio
questa ipocrisia da benpensanti occasionali che esibiscono il proprio ideale
democratico, attraverso una volgare vignetta di due corpi massacrati.
Caro
Truman, non sei nel tuo film-show, dove giorno e la notte sono artificiali,
così come il mare e tutti i fenomeni atmosferici; non sei nel gigantesco studio
televisivo sotto un finto cielo, dove tutte le persone che incontri sono degli attori. La tua
non è satira fantascientifica, è solo un’offesa al buon gusto, allo stile e
all’intelligenza, ai confini della gratuita malvagità.
La
solenne verità è quella della Storia che giudica e condanna un uomo, un popolo
e un ventennio buio e doloroso. E la Storia non è certo un reality show, di
comparse e figurine.
Pensa
alla tua cara America che di danni, morti e massacri in giro per il mondo ne ha
fatti anche troppi.
8
aprile 2019 (Alfredo Laurano)
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