Nella
mitologia, si narra della bellissima ninfa Cynara, chiamata così a causa dei
suoi capelli color cenere. Aveva gli occhi verdi e viola, era alta e snella: un’autentica
bellezza, ma orgogliosa e volubile!
Zeus
se ne innamorò perdutamente, non corrisposto. Stufo e sconsolato, in un momento
d’ira, trasformò Cynara in un carciofo spinoso come il carattere della ninfa amata.
Al
pungente ortaggio restò, però, il colore verde-violetto dei suoi occhi e il
cuore tenero, come sa esserlo quello di fanciulla. Poi, qualcuno cedette alla
provocante tentazione di metterlo in padella.
Il
carciofo, il cui nome in latino è appunto Cynara, era apprezzato dagli antichi
Romani e dai Greci, anche se quello che mangiavano i nostri avi non è uguale a
quello che troviamo oggi nelle nostre tavole. A quei tempi esisteva la specie
selvatica, più dura, piccola e spinosa. I fiorellini azzurri del carciofo
servivano per far cagliare il latte nella produzione di formaggio. Erano
comunque già note le sue proprietà terapeutiche - come depuratore, tonificante
e afrodisiaco - e veniva coltivato sia per scopi alimentari, sia come pianta
medicinale.
Un re Egizio, nel 3° secolo
a.C., li faceva mangiare ai suoi soldati, famosi per forza e ardimento, perché
si credeva dessero tali virtù.
Fino
ad arrivare, attraverso un lungo volo pindarico, al “carciofo dal tenero cuore che si vestì da guerriero e ispida edificò
una piccola cupola”, di Pablo Neruda, e alla 69sima Sagra di Ladispoli,
appena conclusa.
Stand
e bancarelle, spettacoli, arte, cultura e degustazioni nei giardini e nella
piazza dedicata ai sapori d’Italia.
Artisti e produttori con le opere del
proprio ingegno (sculture di carciofi), mostre di pittura, opere di artigianato,
balli, canti, cabaret, concerti classici, bande musicali e bersaglieri, che
sfilano tra quintali di carciofi fritti, alla romana, con la pasta e alla
giudia.
Spinosi
e scontrosi come la Ninfa che li ispira, ma dal cuore soffice e cedevole che il
palato prima lusinga e poi commuove.
16
aprile 2019 (Alfredo Laurano)
Nessun commento:
Posta un commento