Addio compagno scomodo.
Addio uomo che volevi semplicemente la luna.
Addio uomo giusto che in quel libro avevi raccontato e
ripercorso, con calore e passione, le vicende della tua esistenza, tra vita
politica e risvolti privati, tra drammi e speranze, tra battaglie e diritti. Un
intreccio, efficace ed evocativo, di memoria individuale e di ricostruzione
storica.
Pochi mesi fa ti facevo gli auguri per il tuo secolo di
vita.
Pietro Ingrao, 100 anni di lotte e di pensiero, di coerenza,
di rigore morale, di passione, ma anche di dubbi e di dissenso, in una lunga
militanza politica.
Non a caso, si è spesso definito un
"acchiappanuvole", per testimoniare la propria adesione al sogno e
all'utopia.
Pietro Ingrao, un grande padre della sinistra, che ha
attraversato il '900, con il suo carattere sanguigno, con determinazione e col
piglio del leader carismatico, amato da molti, rispettato da tutti.
La sua figura è stata fondamentale almeno quanto quella di
Togliatti e Berlinguer.
Come loro, ha dedicato la vita a un ideale, con la mente del pensatore, dell’ideologo poco appariscente, ma di tanta sostanza.
Come loro, ha dedicato la vita a un ideale, con la mente del pensatore, dell’ideologo poco appariscente, ma di tanta sostanza.
Un vero mito, fra tante mezze figure di sbruffoni, di
incapaci, di arrivisti, di millantatori e spacciatori di promesse e di bugie.
Oggi ci ha lasciato. E forse ha raggiunto la sua luna.
Nella sua autobiografia, scriveva: “Noi, pur
sconfitti, abbiamo vissuto un'esperienza straordinaria. Oggi, a volte,
l'orizzonte della politica mi sembra diventato più piccolo e angusto".
Ha vissuto i suoi cento anni in un’altra dimensione, quella
della vecchiaia e del riposo, dolcemente blindata dai rapporti con figli,
nipoti e amici, che lo informavano e lo seguivano con affetto e delicatezza.
La sua esistenza era serena, lontana dall’ attualità e dalle
volgari vicende quotidiane, fatte di scandali e corruzione.
Qualche tempo fa aveva così riassunto la sua condizione, il
suo stato d'animo e la sua predisposizione rispetto al tempo presente: "mi piacciono troppe e disparate cose della
vita e, con gli anni, questa disposizione si è acuita. Perciò siate gentili con
la mia vecchiaia..."
La politica, per sua fortuna, era ormai solo un rumore di
fondo.
Addio, grande Pietro!
27 settembre 2015 (Alfredo Laurano)
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