Che domenica bestiale:
Tsipras e Syriza rivincono in Grecia;
Cuba, Fidel e Che Guevara abbracciano e ringraziano papa
Francesco, che il sommo guerrafondaio Luttwak ha definito estremista;
in Turchia, tanto per cambiare usi e modalità della tragedia,
un traghetto sperona un gommone di migranti e ne ammazza una trentina;
la Ferrrari vince a Singapore;
Totti segna il trecentesimo gol (un po’ in fuorigioco) e lo
dedica ai suoi figli in tribuna e in maglietta commemorativa;
a Jesolo, con Luxuria e la Ventura, è stata eletta un’altra Miss
Italia;
Berlusconi ci fa sapere che non farà più comizi perché è in
testa alla lista dei bersagli preferiti dell’Isis e che sta studiando con l’amico
Putin come distruggere i terroristi islamici;
Renzi e la sua ancella preferita continuano a romperci le
palle con la finta riforma del Senato, che a nessuno interessa, perché gli Italiani
vogliono abolirlo, non modificarlo per creare un altro inutile e nominato poltronificio;
Salvini per un giorno tace e diserta le felpe, le ruspe e le
TV…
e San Gennaro...?
Pure stavolta, il miracolo l’ha fatto, anche se non c'è stato bisogno di scuotere l'ampolla perché il sangue era già liquefatto, come ha detto alla folla il cardinale Sepe.
Pure stavolta, il miracolo l’ha fatto, anche se non c'è stato bisogno di scuotere l'ampolla perché il sangue era già liquefatto, come ha detto alla folla il cardinale Sepe.
Infatti, è andato a fuoco lo yacht del povero De Laurentis, ma il suo Napoli non è affondato, anzi, per consolarlo e per smentire ogni triste premonizione, ha rifilato cinque gol
alla malcapitata Lazio.
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