Non capisco perché sulla pagina ufficiale
di Emergency - che ha fatto dell’assistenza medica e della solidarietà la sua
missione di vita - debbano apparire quotidianamente una serie di commenti
sempre più volgari, feroci e discriminatori, nei confronti del fenomeno
migratorio. Questi razzisti che sparano col mouse e la tastiera non vogliono il
dibattito, che pur lì si sviluppa con coscienza, ma solo riaffermare giudizi
perentori e sputare sentenze indiscutibili.
Moltissimi sono giovani, novelli balilla
della tecnologia, avanguardisti o figli della lupa o della lega.
Ma
perché questa gente non va ad esprimere tali apodittiche opinioni nei siti a
loro più consoni e vicini? Ce ne sono tanti e parlano la stessa lingua
dell’intolleranza e del cinismo.
Un esempio, testuale, per essere concreti.
“La colpa di queste morti e' del governo
italiano che promette loro cose che non e' in grado di dare al suo di
popolo....Devono essere aiutati a casa loro.....Che scappino o no dalle guerre,
c'e una guerra tra noi e loro: quella culturale, e' inutile fare i buonisti o
gli ipocriti, almeno che anche voi italiani non vogliate mettere il burka alle
vostre donne o infibularle, o pregare in una moschea, non mandare le vostre
figlie a scuola e darle in mogli a vecchi di 60 anni quando sono ancora delle
bimbe, o vivere nella piu' totale promiscuita' sessuale senza preoccuparvi
delle conseguenze, o non rispettare le piu' elementari norme igieniche, non
vaccinarvi e non vaccinare i vostri figli per citare solo alcune delle loro
regole di vita, se non siete disposti a fare tutto questo,allora non ci potra'
mai essere nulla in comune con questa gente.....Non li voglio qui!! L' Italia
agli italiani!!”
Ecco, questo è il senso, la logica e il
tenore di quei tentativi di ragionamento.
Ma
cos’è, l’aspra requisitoria di un’esaltata nazionalista nel tribunale del
pregiudizio e del disprezzo? Un incalzante, progressivo delirio della ragione?
Uno stato di esaltazione ipertrofica da abuso di sostanze tossiche proibite…. Non
saprei come definirlo!
Forse, cara giovane formulatrice di
sottilissimi pensieri, sfogatrice di rabbia repressa e a lungo accumulata, tu credi
di appartenere a una razza pura e fiera, diciamo pure, ariana?
Ma, al mondo, tuo malgrado, esistono tante
culture diverse con cui devi necessariamente confrontarti. Le puoi ignorare,
denigrare, condannare, ma non eliminare.
E la tua, la nostra non è la prescelta da
dio o dall'universo, né la più giusta, né la perfetta, né in testa alle
classifiche perché unica o migliore: è solo l'arrogante convinzione che nasce
da una presunta, indimostrata e mai certificata superiorità.
Quella dei privilegi e delle comodità, cui
non vogliamo o temiamo di dovervi rinunciare: una casa comoda, calda e ben
arredata, con il condizionamento, l’acqua a volontà, il plasma a tutta parete,
il frigo straripante, il cibo e il vino di qualità, l’auto in garage, le
vacanze esclusive, la scuola di prestigio. Ciò vale anche quando questa ricchezza,
acquisita ormai come diritto, è assai più modesta e contenuta.
Non è accettabile che qualche povero
straccione dalle sembianze umane, di altra stirpe e religione, possa attentare
alle nostre sicurezze, al nostro consolidato status di benessere e agiatezza.
Per
molti che scrivono commenti di quel tipo e si sentono minacciati, questo è
l’unico concetto di civiltà che vale e che fa la differenza.
La strada della civiltà, invece, senza
voler qui parlare di umanità e carità, è per tutti un continuo divenire verso
lo sviluppo e l'evoluzione. Un costante cammino, aperto e attento alle
specificità e alle differenze, contro l’ignoranza e la barbarie. Non un punto
di arrivo, già definito, ma sempre un punto di partenza.
E noi, oggi, oltre la presunzione e l’egoismo,
non abbiamo ancora vinto niente, nemmeno la paura del diverso!
14.10.13
AlfredoLaurano
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