Come dice P. Gomez, il leader
del Pdl, appena condannato, prova a
rilanciare.
Nel videomessaggio dell'altra
sera agli italiani e al suo esercito personale, ha ripercorso per l'ennesima
volta, e quasi in video-copia, le tappe della sua discesa in campo e delle sue
tante battaglie per vincere gli odiati e spietati comunisti.
Un delirio che dura da vent'anni. Una soap-opera senza fine e
senza senso, scritta da uno sceneggiatore afflitto dall'Alzeimer e da varie paranoie.
Ha rivendicato intatti i
propri diritti; ha ribadito la volontà di rimanere in campo, nonostante la
pesante esplulsione dell'arbitro "di Cassazione"; di voler continuare
la guerra dichiarata alla magistratura ed alle regole democratiche di questo
paese; di voler ancora vincere e governare "usque ad finem".
Il tutto condito da una finta commozione che trasudava a forza
da una teatrale maschera di cera, dai tratti innaturali e decadenti.
La mezza novità è che si
torna al passato, al 1994. Annuncia la riesumazione di Forza Italia, medita un
colpo di teatro - magari le proprie dimissioni dal Senato per evitare di
esserne cacciato - e chiede la grande riforma della giustizia, da fare a modo
suo.
Ai suoi compari, sbandati e
assai confusi, il compito di chiedere la grazia con ricatto, minacciando il
ritorno anticipato alle urne e le dimissioni in bianco di tutti i parlamentari.
Ma non sanno di non aver titolo a richiedere la grazia? Gli aventi diritto sono
previsti dalla legge (familiari stretti e legali difensori).
Per le annunciate, possibili dimissioni
collettive, tutto il popolo italiano è davvero preda di un terribile sgomento: assai
turbato e trepidante non potrebbe sopportarle....senza un fragoroso brindisi di
gioia collettiva!
Ma non facciamoci illusioni, è soltanto la boutade di una astuta
messinscena, un ridicolo espediente per sorprendere gli allocchi. Anche se il
Financial Times di oggi ha titolato: “Cala il sipario sul buffone di Roma”.
Non fossimo in Italia ci
sarebbe da ridere. In altri Paesi un neo-pregiudicato che pretende di stabilire
le nuove regole con cui amministrare la giustizia, non finisce agli arresti
domiciliari o ai lavori socialmente utili. Viene portato direttamente in
manicomio.
E i suoi eversivi peones
messi fuorilegge.
3 agosto 2013
Alfredolaurano
Nessun commento:
Posta un commento