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Capillare
l’organizzazione e impressionanti le misure di sicurezza.
All’uscita
Metro Ottaviano un primo, nutrito gruppo di carabinieri, protezione civile e
polizia di Roma Capitale indirizzava le folate di pellegrini, sparati a raffica
dai treni. Lungo tutta la via, disseminata di banchetti souvenir, e,
soprattutto, sulla piazza-accampamento, agenti, operatori e addetti vari in
pettorina gialla.
All’inizio di via di Porta Angelica, il primo filtro in tre corsie transennate, con ispezione di borse e zaini e metal detector portatile passato sulle persone che affluivano ad opera di polizia, carabinieri e finanzieri.
All’inizio di via di Porta Angelica, il primo filtro in tre corsie transennate, con ispezione di borse e zaini e metal detector portatile passato sulle persone che affluivano ad opera di polizia, carabinieri e finanzieri.
Un secondo controllo nel percorso a imbuto,
poco prima dell’arco di Porta Angelica.
Sotto il
colonnato, poi, il più minuzioso esame di oggetti, borse e abbigliamento fatti
passare nei tunnel cercametalli e attraversamento
obbligatorio dei varchi sotto il portale magnetico per le persone.
Anche nella
zona centrale di via della Conciliazione, tutta transennata, un esercito di
addetti e volontari a guidare e smistare una folla sempre più crescente, un
immenso popolo di genti d’ogni paese ed etnia, con bandiere, cartelli,
striscioni e milioni di fotocamere, tablet e telefonini.
Insomma, un’imponente, incredibile servizio d’ordine di migliaia di addetti, a vigilare sulla sicurezza della piazza e della cerimonia di inizio pontificato di papa Francesco. (Alfredo Laurano)
Insomma, un’imponente, incredibile servizio d’ordine di migliaia di addetti, a vigilare sulla sicurezza della piazza e della cerimonia di inizio pontificato di papa Francesco. (Alfredo Laurano)
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