L’uscita di scena del criminale Donald Trump, presidente ignobile degli Stati Uniti d’America, sarà ricordata dalla Storia come uno sfregio alla democrazia, un ignobile attacco alle libertà del popolo statunitense.
Il suo vergognoso appello - “Avremo un presidente illegittimo, non permettiamolo” - ha causato il caos. Ha scatenato la reazione dai suoi sostenitori teppisti, con l'assalto a Capitol Hill, che offende e mette in pericolo la democrazia americana, cuore del mondo libero.
L'invasione di questi esaltati fascio-razzisti-suprematisti-cospirazionisti, armati e imbandierati, nell'aula del Senato, è avvenuta per impedire la ratifica dell'elezione del democratico Joe Biden, chiaro vincitore delle elezioni del 3 novembre,
Ma lui, il folle presidente non ha mai riconosciuto la vittoria del suo avversario, parlando di brogli già prima di votare e di elezioni rubate e, pur di non ammettere la sconfitta, ha di fatto dato appuntamento con la violenza e alla rivolta a un manipolo di delinquenti minacciosi, pronto a minacciare la democrazia che lo ha espresso, scrivendo una delle pagine più buie della Storia americana.
Tutto questo in piena pandemia.
Per ora, quattro morti decine di feriti una cinquantina di arrestati. Ordigni pronti ad esplodere, fucili e molotov sono state rinvenuti in un’auto. Si valutano anche i danni all’edificio del Campidoglio, tra cui vetri infranti, uffici vandalizzati e furti.
“Ha commesso solo un tragico errore”, secondo l’idiota italico Daniele Capezzone, “che non deve far dimenticare la sua ottima presidenza e la sua politica di successo”.
Vergognoso, scioccante, preoccupante: l'assalto al Campidoglio di Washington è stato invece condannato, con forza e all'unisono, dai leader mondiali e perfino dal fan Salvini e dalla Meloni, compari populisti.
Quello che sta succedendo Washington è incredibile. Una delle più solide democrazie del mondo è segnata in queste ore da un tentativo di sedizione, innescato da un presidente sconfitto e al termine del suo mandato.
Insurrezione, occupazione abusiva, colpo di stato: quello cui si è assistito sarebbe stato considerato impossibile fino a qualche tempo fa. La folla che invade il Congresso impugnando cartelli pro-Trump. Gli agenti che rivolgono la pistola contro chi porta la bandiera americana. Deputati e senatori che si nascondono dietro i loro seggi e che vengono scortati fuori del Congresso con le maschere antigas.
Distruzioni e vandalismi nel cuore della civilissima America: le violente immagini dell’attacco al Congresso hanno sconvolto quel Paese, come nient’altro nella storia più recente.
Il deliberato attacco alla democrazia da parte di un presidente in carica e dei suoi fanatici sostenitori è stato uno shock, anche per tutti quelli che, nel mondo, hanno sempre visto negli Stati Uniti la patria dei presunti diritti e delle possibili libertà.
Comunque si concluda questa vicenda, costituiranno un gesto incredibile e clamoroso: sarà dimenticato, ma le ferite profondissime e le divisioni di questi quattro anni dell’era Trump resteranno, marchiate dall’infamia, nella Storia.
7 gennaio 2021 (Alfredo Laurano)
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