Come non essere d'accordo con Lorenzo Tosa:
“Spero che muoia.” “Fuori dalle palle”. “Allora Dio esiste” “Almeno evita di sparare cazzate” “Lo legherei a vita al letto.” “Non aveva la sciatalgia quando si inginocchiò a baciare le scarpe ai neri.”
Sono solo alcuni degli insulti - quelli riferibili - con cui le solite bestie stanno commentando in queste ore la notizia della sciatalgia che impedirà a Papa Francesco di celebrare la messa di Capodanno.
Un fiume di odio, veleno e bile sbavato sulle tastiere contro un uomo di 84 anni che rappresenta tutto quello che gli ultracattolici conservatori odiano: il cristianesimo nella sua essenza, quella degli ultimi e per gli ultimi, al di là di ogni confine, ogni rito fine a se stesso, ogni ipocrisia.
Quest’anno spaventoso si era aperto con una gogna pubblica al Papa, non poteva che chiudersi così, con i rigurgiti gastrici di quella stessa cloaca contro questo grande uomo che sta rivoluzionando la Chiesa e il concetto stesso di laicismo.
Mentre, speranzosi, diciamo addio al 2020, la verità è che tutta questa miseria ce la ritroveremo, identica, anche nel 2021.
Miserabili!
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