Quando la TV tocca il cuore della gente.
Momento inedito, indimenticabile, quasi incredibile:
Madonna D’Urso - donna Barbara/Carmela, regina del trash - unita al Cazzaro
Verde, in commovente preghiera dell’eterno riposo. In diretta e in esclusiva sulla
parrocchia di Canale Cinque.
Una specie di estratto povero e prosaico da Requiem
mozartiano, senza orchestra, senza pathos, senza senso. Povero Wolfgang
Amadeus!
Uno spettacolo nello spettacolo, mai visto prima. Raro
esempio di TV del dolore, diluita e sovrapposta al chiacchiericcio comico,
all’operetta del gossip da cortile. “Io
non mi vergogno, dice lei, tanto lo
faccio (nel senso che lo fabbrica?) tutte le sere il rosario!”
Pregano insieme davanti alle telecamere e a qualche milione
di italiani sbalorditi, inseguendo, impudentemente, una l’audience, l’altro la solita
propaganda. Ma con sincera devozione.
Una scena spudorata e surreale. Tanti credenti-utenti sono
costretti a piegarsi anche a questo rito ridicolo e pacchiano.
"Quei
due non stanno bene. La preghiera è una cosa inerente la propria intimità, non
sono parole, non è solo una formula, è un momento di sintonia con l’assoluto, un
linguaggio fatto di silenzi", replica indignato Don Ciro
Miele, prete di Casalvecchio di Puglia.
“Una
vergogna. Ostentare una preghiera in quel modo è desolante, è quasi pornografia".
Infuriata e ferita, tanta parte dell’opinione pubblica che,
sul Web, ha manifestato tutta la sua rabbia e il suo disgusto per quel teatrino
farisaico, che ha offeso la memoria dei tanti uccisi dallo spietato virus
killer.
In fondo, però, tutto il mondo in questo momento prega a suo
modo, secondo il suo credo o nella sua intimità.
Come, ad esempio il papa - senza voler fare osceni paragoni
- che leva il suo grido di dolore, in sofferta solitudine, in quella grande
piazza vuota, silenziosa e lucida di pioggia.
"Signore
svegliati, non lasciarci nella tempesta. Dona salute ai corpi e conforto ai
cuori", supplica Francesco, provato e afflitto, dal
sagrato della Basilica e dal colonnato che abbraccia Roma e il mondo. Sul suo
volto sofferente, come il Cristo ligneo che gli sta davanti, e sulle sue spalle
il respiro affannoso della terra,
Un momento storico, unico, di assoluta spiritualità.
Quasi come quello della strana coppia di ipocriti pagliacci,
che riesce a far commedia anche quando invoca un’orazione.
1 aprile 2020 (Alfredo Laurano)
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