O meglio sudditi, vessati da tasse, obblighi e stangate, sempre più spremuti, disorientati e presi in giro.
Questo ridicolo Stato medievale, fondato
sull’approssimazione e sull’incompetenza, non è in grado nemmeno di spiegare
come vanno saldate le gabelle.
Grazie al super attivismo dominante del
puffo fiorentino, è in arrivo la nuova legge elettorale Renzusconi, che di
fatto restaura il decaduto senatore e lo rilegittima nonostante la condanna. In
compenso - evviva la democrazia! - cancella le minoranze e le opposizioni e
rinnova i fasti del porcellum.
E che dire della vicenda del milionario presidente
dell’INPS - vera multinazionale di cariche, incarichi e prebende con la degna
sua consorte - indagato per truffa, falso e abuso d’ufficio?
Del ricatto dell’Electrolux che,
minacciando la Polonia, vuole dimezzare salari e diritti degli operai italiani.
O dell’ineffabile imprenditrice romana proprietaria di 1243 appartamenti,
sconosciuta al fisco…e agli artigli di Equitalia e Guardia di Finanza?
No, non bastava tutto questo, anche perché:
“domani è un altro giorno” e spunterà un altro scandalo, un altro furto, un
altro abuso ai danni dei cittadini.
Una schifezza dietro l’altra, un giorno dopo l’altro, dalla politica, dalle istituzioni, dai poteri forti e dalla mafia di stato. Ma, ieri, anche un inedito attacco alla democrazia parlamentare: il colpo di “ghigliottina” vibrato ieri sera dalla presidente della Camera per troncare l’ostruzionismo dei deputati del Movimento 5Stelle, contro il provvedimento del governo che riuniva in un unico decreto due materie inconciliabili: Imu e ricapitalizzazione della Banca d’Italia, che, di fatto, regalava alle banche 7,5 miliardi.
Un ricatto assurdo e inaccettabile, anche
se qualcuno sostiene che non si poteva spacchettare il decreto se la copertura
per la seconda rata dell’Imu (che si sarebbe dovuta pagare, se non si fosse
arrivati al voto in tempo utile) derivava proprio dalla rivalutazione
delle quote di Bankitalia (!?)
Il voto salvabanche di Montecitorio
e il patto sulla legge elettorale sono, comunque, i frutti avvelenati
della piena e profonda sintonia tra il Pd e Fi. Un patto di potere
che, come dice Norma Rangeri, reclama una durissima opposizione fuori
e dentro le aule parlamentari.
Ma la schifezza più stupida e ridicola che
ha guarnito e impreziosito la scena surreale di ieri sera nell’aula di
Montecitorio - gazzarra, cartelli, insulti, spinte e schiaffoni – è andata in
onda quando, dopo aver imbavagliato l’opposizione e aver trovato
l’accordo con Berlusconi per una legge elettorale cucita su misura,
i deputati del PD e, sembra anche di SEL, si sono dedicati all’arte del
bel canto e hanno intonato “Bella Ciao”. Un canto già nobile, ormai sempre più strumentalizzato,
inflazionato e ridotto a meschina litania in ogni stagione e circostanza e, in
particolare, quando non si sa che fare, che dire o dove parare.
Forse volevano ricordare a qualcuno, ma,
soprattutto a se stessi, che “loro sarebbero la Sinistra”. Patetici!
Che pena, che squallore, che offesa ai
Partigiani!
Se ci
fossero oggi, li fucilerebbero per alto tradimento.
30 gennaio 2014
AlfredoLaurano
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