Mantenere in vita il ricordo delle persecuzioni e dello sterminio degli
ebrei serve a impedire e a prevenire il rischio che quell’orrore - che, ancora
oggi e a dispetto della ragione, continua ad affacciarsi, in altri modi e per
altre vie, nelle nostre vite ed a generare altre “normali” mostruosità - si rinnovi
e si diffonda, in futuro, come una letale epidemia del male e della violenza.
Anche se siamo vaccinati dalle prove agghiaccianti e sconvolgenti della
Storia, è necessario ripetere sempre i “richiami” di quell’intervento
profilattico, per tutelare la salute pubblica, del singolo cittadino e delle
nuove generazioni.
La Giornata della Memoria, in questo senso, è un vaccino utile a immunizzare le coscienze,
attraverso la produzione di anticorpi protettivi e resistenti alle infezioni di
follia umana e alla propagazione di nuovi virus di intolleranza e di razzismo. (Alfredo
Laurano) 27 gennaio 2014
“Voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide
case, Voi che trovate tornando a sera Il cibo caldo e visi amici: considerate
se questo è un uomo che lavora nel fango, che non conosce pace, che lotta per
mezzo pane, che muore per un si o per un
no.” (Se questo è un uomo, Primo Levi)
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