Sconvolgente lo speciale di Servizio Pubblico “Inferno
Atomico”, andato in onda ieri sera su La 7. Consiglio a chi l’avesse perso, di
vederlo. Ci riguarda da vicino. Tutti.
L'inferno è quello della Terra dei Fuochi,
tra Napoli e Caserta, con migliaia di ettari contaminati e con l'epidemia
crescente di tumori: terre dove in 20 anni sono state interrate 10 milioni di
tonnellate di rifiuti tossici, spesso spacciati per concimi e fertilizzanti a
ingenui o furbi contadini.
Quattrocentomila camion hanno fatto su e giù per l'Italia con il loro carico di morte, senza che nessuno li fermasse.
Quattrocentomila camion hanno fatto su e giù per l'Italia con il loro carico di morte, senza che nessuno li fermasse.
Già nel 2006, in Gomorra, Saviano
descriveva le montagne di sostanze infette, diventate merce preziosa per
traffici miliardari di boss e malavitosi camorristi, funzionari pubblici
corrotti e politici venduti e compiacenti.
Il reportage, realizzato da Sandro
Ruotolo e Dina Lauricella, visita quelle aree, quei campi coltivati a frutta e
verdura, sopra le scorie seppellite a diversi metri di profondità e che
minacciano le falde acquifere.
Intervista produttori e allevatori della zona, disperati perché nessuno vuole e acquista i loro prodotti.
Intervista produttori e allevatori della zona, disperati perché nessuno vuole e acquista i loro prodotti.
Il pentito del Clan dei Casalesi, Carmine
Schiavone, pluriomicida che rivendica con orgoglio di essersi dissociato da
queste pratiche, torna dopo vent’anni - tra latitanza, carcere e 41 bis - nel
casalese, con la troupe di La 7 e indica i luoghi più inquinati.
Racconta i numeri, le modalità, le
responsabilità del disastro ecologico perpetrato dalle aziende che -
illegalmente e senza curarsi delle tragiche conseguenze - hanno fatto smaltire
i loro veleni, a basso costo, dalle mafie locali, con la garanzia dell’impunità.
Ne ha anche per quella parte di popolazione che, consapevolmente e per quattro
soldi, ha taciuto e fatto finta di niente, per anni e anni.
Roberto Mancini, poliziotto ammalatosi
di tumore per l’attività svolta, e altri finanzieri in pensione parlano di indagini
e inchieste parlamentari frenate, ostacolate, non riuscite per l’assenza di una
volontà politica di spezzare il legame tra economia e attività
illecite in certe aree del Paese, appetibili bacini di voti e di consensi: trattative,
protezioni e reciproci favori, fra delinquenti di mestiere e delle istituzioni.
“Vi immaginate Camorra e N'Drangheta senza la collusione con
lo Stato ? Resterebbero banditi di strada”, dice in studio il pentito
Schiavone.
E quello
della terra dei fuochi e dei veleni, in Campania, non è certo un caso isolato.
30 dicembre
2013
AlfredoLaurano
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