Era il giorno del mio compleanno di pochi anni fa. Avevo prenotato un
tavolo per due in un piccolo e grazioso ristorante, di qualità, ma non proprio
vicino al mare.
Entrando, percepisco sulla destra una tavolata di gente composta e
silenziosa, che non guardo, e mi dirigo con la mia compagna verso il posto già
fissato.
All’improvviso, mentre stavamo per sederci, sento alle spalle una voce
conosciuta che dice: “ma ‘ndo vai…il tavolo non è quello!”. Mi giro e scopro
con stupore che il gruppo, assai discreto, che avevo appena avvertito
all’ingresso, era costituito dai miei amici storici e importanti.
Tra la sorpresa e l’incredulità, guardo la “complice” che mi è accanto,
che mi sorride paga e soddisfatta. Tutti gli altri sono in piedi, sorridenti;
scherzano e ironizzano sul mio sbigottimento e mi abbracciano con calore per
farmi superare l’imbarazzo. Ho un po’ la sensazione del boccalone che è caduto vittima di “scherzi a parte”.
Dopo, tra una portata e l’altra, mi raccontano dei preparativi, delle telefonate
per sincronizzare orari e arrivi e di quanto astutamente organizzato per la
riuscita della big sorpresa.
Certi regali non si dimenticano mai perché finiscono nell’anima, nello
scomparto dei ricordi e delle cose belle.
Grazie a Marta e a tutti gli amici. E anche a Mimmo che non c’è più, ma
che era sempre in prima fila ad orchestrare le trame dell’affettuosa compagnia.
14 maggio 2013 (Alfredo Laurano)
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