“SO DI ESSERE DI
MEDIA STATURA, MA... NON VEDO GIGANTI INTORNO A ME.”
Con la morte di Andreotti si chiude un lunghissimo capitolo della storia
di questo paese. Se ne va per sempre l’uomo simbolo del potere che “logora chi
non ce l’ha” e porta con se molti segreti di sessant’anni di politica italiana.
Un cavallo di assoluta razza, un uomo scaltro e intelligente capace di
sopravvivere alle accuse, agli scandali, ai processi e a tutte le lotte, anche
interne, che lo hanno sfiorato, ma mai abbattuto: ”Colpito di striscio”, amava
ripetere con la sua proverbiale ironia.
La sua maggiore abilità consisteva nel
“buttarla in caciara o a ride” come si dice a Roma, ossia nel minimizzare le
accuse che gli venivano rivolte, sdrammatizzare con una battuta, un sorrisetto
sarcastico, un’allusione. “Guerre puniche a parte, nella mia vita mi hanno
accusato di tutto quello che è successo in Italia”.
Con chiarissimo ed evidente riferimento a se stesso, Berlusconi ha
dichiarato: “Contro la sua persona, la sinistra ha sperimentato una forma di
lotta indegna di un Paese civile, basata sulla demonizzazione dell'avversario e
sulla persecuzione giudiziaria: un calvario che Andreotti ha superato con
dignità e compostezza, uscendone vincitore. Quello usato contro di lui è un
metodo che conosciamo bene, perché la sinistra dell'odio e dell'invidia ha
continuato a metterlo in campo anche contro l'avversario che non riusciva a
battere nelle urne.”
Queste le parole di Berlusconi che, anche in questa occasione, ha
lanciato le solite accuse ai suoi avversari - oggi alleati di governo -
omettendo di ricordare però che la forza di Andreotti si basava solo sull’intuito,
sull’astuzia, sulle pur discutibili strategie di stampo democristiano e sul
proficuo sfruttamento del rapporto e dei sottili equilibri fra Stato, Vaticano
e Poteri Forti. E che mai, per esempio, si sognò di dichiarare, a proposito di
giudici e di persecuzione giudiziaria, che “per fare quel lavoro devi essere
mentalmente disturbato, devi avere delle turbe psichiche….sono
antropologicamente diversi dal resto della razza umana» (Silvio Berlusconi, 4
settembre 2003).
La capacità, l’indubbia genialità, cinica e un po’perversa, dello
statista simbolo del potere non derivavano da un gigantesco conflitto di
interessi, come nel suo caso.
Andreotti non ha mai attaccato la magistratura, si è fatto
tranquillamente processare e non aveva nemmeno una TV.
6 maggio 2013 AlfredoLaurano
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