Esistono ben altre storie di straordinaria perversione quotidiana.
Jennifer Lopez, per esempio, ha fatto chiudere un intero centro
commerciale per poter fare shopping in totale tranquillità.
Leonardo Di Caprio, insoddisfatto dei lussuosi hotel del mondo, ha
acquistato un’isoletta ai Caraibi per costruirci un albergo tutto suo.
Da buon salutista, il rapper americano Eminem pretende per contratto che
il suo camerino sia sempre rifornito di spremute e verdure fresche.
Una tale Mariah Carey, per tutelare la sua privacy durante un viaggio, ha
affittato un intero piano del Dorchester Hotel di Londra alla modica somma di
200 mila euro, con annessa pretesa che la temperatura ambiente fosse sempre di
24 gradi.
Ho dimenticato di precisare che la stragrande maggioranza dei personaggi citati,
anche se sicuramente di chiara fama e di valore, sono a me del tutto
sconosciuti e ignoti, e me ne dolgo. Qualcuno l’ho sentito nominare o visto al
cinema o sui media, ma non so chi sia, che meriti abbia o quale nobel abbia
conquistato e, soprattutto, non occupa alcun posto nel pur generoso listino dei
miei interessi. Come dire: “non me ne po’ frega de meno”!
So, comunque, che esistono in natura, allo stato libero: ricchi, spietati
ed arroganti. All’apparenza, mangiano, respirano e si riproducono come gli
altri umani.
So anche che sono molto apprezzati ed invidiati da un popolo di curiosi
deliranti, da tanti fanatici del pane e gossip quotidiano - soprattutto nei
salotti bene e nelle sale di coiffeur - e da maniaci voyeur del pettegolezzo e dell’
inverosimile.
Per molti, la condizione di divo (dal latino divus = divino) è uno stato
di fatto, un diritto sociale innato o acquisito per merito o per caso. E’ così
e basta.
Non esiste e non si pone il problema dell’etica, del giusto, del biasimo,
della condanna, della riprovazione. Chi può comprare tutto, permettersi ogni audace
follia, ogni ridicola stramberia, ogni esclusivo beneficio merita anche rispetto
e sconfinata ammirazione.
Come dire, tra le pieghe della rassegnazione, più di qualcuno subisce il
fascino della celebrità, che nasce dalla latente invidia di “chi vuole ma non
può”.
Non per cantare la solita canzone “mononota”, ma quanti italiani, per
esempio, venerano Berlusconi solo perché
straripa di soldi, di potere e di mignotte? E lo votano per questo da vent’anni?
Proseguendo nel racconto delle bizze più incredibili di alcune star dei
nostri giorni, l’ereditiera Paris Hilton, in bilico fra l’eccentrico e lo
squilibrio mentale, conserva in frigorifero alcune collezioni delle sue
griffatissime borse. Qualche “ricca” pensionata italiana, invece, in bilico fra
la miseria e la vergogna della società, protegge al fresco la sua preziosa
raccolta di due petti di pollo, una mela e un ciuffo d’insalata, magari trovata
nei residui di mercato o sottratti, come accaduto in questi giorni, senza
pagare alla cassa del discount.
E, sempre per la cronaca, altri due poveri disperati in Liguria e in Calabria si sono autoincendiati per altri tipi di capricci: avevano perso il lavoro o la casa pignorata o il denaro per campare. Ognuno ha i suoi problemi.
E, sempre per la cronaca, altri due poveri disperati in Liguria e in Calabria si sono autoincendiati per altri tipi di capricci: avevano perso il lavoro o la casa pignorata o il denaro per campare. Ognuno ha i suoi problemi.
Non dobbiamo infatti dimenticare quelli dell’invasata Lady Gaga – ancora
oggi, non so proprio perché esista – che porta con se un entourage di circa 150
persone: tecnici della comunicazione, medici, parrucchieri, estetiste, esperti
della cura del corpo. E, perfino, una spiritista.
Pretende di trovare in
camerino una lista di cibi – tra cui uno speciale formaggio inodore servito su
un letto di ghiaccio – un set di asciugamani coordinati color lavanda, una
spugna vegetale, un salottino di pelle bianca, candele e vino…
Rihanna preannuncia il suo arrivo negli hotel per dar tempo al personale
di ricoprire divani e poltrone con rivestimenti leopardati. La black lady Mary
J. Blige, cantante, autrice e produttrice di musica soul, pretende toilettes
d’hotel nuove per timore di malattie, mentre Beyoncè vieta ai ballerini dei
suoi concerti di guardarla dritto negli occhi. E nessuna si da fuoco!
Io, invece, vorrei poter guardare
“dritto negli occhi” i tanti rappresentati di questa speciale razza, posticcia e
artificale, inventata e costruita nel laboratorio della fiction dai premurosi
chirurghi estetici dell’esibizionismo. Mi piacerebbe osservare da vicino questi
inauditi comportamenti “contro logica e natura”, concepiti da menti perverse che
investono nel mercato dell’ipocrisia e della speculazione.
Potrebbe essere educativo e sorprendente scoprire che tutto ciò non solo
è vero, ma è in sintonia con la natura e
i limiti degli altri esseri viventi. Anche se avviene sotto il segno in un
alterato equilibrio psicofisico o dovuto al massiccio uso di sostanze tossiche
e psicotrope.
Là, dove tutto accade e tutto, pare, sia possibile e dovuto.
In mondovisione, su “Kazzenger”, ai confini dell’indecenza!
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