Dopo un ciclo di quattro anni, in cui tutte le forze della Sinistra
hanno governato insieme, portando il Paese alla stabilità, con la crescita
oltre la media europea e la disoccupazione al minimo, il Portogallo è tornato
alle urne.
E la Sinistra ha vinto.
Confermando i sondaggi e le aspettative, le elezioni sono
state vinte dal Partito Socialista e dai suoi alleati che sostenevano il
governo di sinistra, in carica fino a oggi, e guidato da António Costa. Il Partito
del primo ministro uscente non ha però ottenuto la maggioranza assoluta in Parlamento.
In un’elezione che ha avuto la quota di astenuti maggiore
di sempre, il Partito Socialista ha ottenuto il 36,65 per cento dei voti, con
un cospicuo aumento rispetto al precedente voto, mentre i suoi maggiori rivali
del Partito Social Democratico (centro-destra) sono arrivati al 27,9 per cento.
Il Partito Socialista otterrà quindi 106 seggi sui 230 del Parlamento, 10 in
meno di quelli che gli avrebbero permesso di governare da solo, e dovrà cercare
alleati di governo.
Il Partito Socialista governa il Portogallo dal 2015,
sostenuto in Parlamento da un’alleanza che comprende anche due partiti di Sinistra
radicale, anch’essi premiati dalle urne.
La coalizione – ribattezzata la GERINGONÇA, “l’accozzaglia”
– ha ottenuto in questi anni risultati molto migliori di quanto molti si
aspettassero: l’economia cresce del 3,5 per cento, i conti pubblici sono in
ordine e, anche se c’è qualche dubbio sul futuro a medio termine del paese, per
il momento la disoccupazione ha raggiunto i livelli minimi dall’inizio della
crisi, andare in pensione è diventato più facile e i salari minimi sono stati
alzati.
Questo ha molto aumentato la popolarità di Costa,
permettendogli di incrementare notevolmente il suo sostegno elettorale e
dandogli la possibilità di governare ancora con maggiori libertà.
E le nostre tre o quattro presunte Sinistre (secondo i
berlusconiani e affini) dove stanno? Cosa fanno?
Vivono nella fede e nelle idee antiche di gente in buona
fede o nelle fantasie malate di qualcuno, che specula a fini elettorali.
(Fonte Il
Post) 7 ottobre 2019
Nessun commento:
Posta un commento