L’appello
a sostegno delle donne e del popolo curdo, lanciato da cento donne del mondo
dell'informazione, dell'accademia, della cultura, dello spettacolo, insieme al
network de Le Contemporanee, cresce, con migliaia di adesioni.
"Una
mobilitazione spontanea, che punta a smascherare le ipocrisie su temi di
politica estera e di difesa dei diritti di donne, uomini e bambini, in una
parte di mondo martoriata ormai da molto tempo".
Il
manifesto è stato lanciato dalle prime 100 donne: da Dacia Maraini alla Camusso,
da Maria Laura Rodotà a Mara Carfagna, da Maria Luisa Busi a Lorella Zanardo e
molte altre. Tantissime anche le adesioni di associazioni femminili e
femministe.
Ecco
il testo dell’appello:
Non
parlateci più di valori occidentali se non sapete difendere i curdi.
Non
parlateci più di parità se lasciate ammazzare le libere donne curde.
Non
parlateci più di pace se vi girate dall'altra parte davanti alla guerra più
ingiusta del secolo.
Non
parlateci più di lotta al terrorismo se abbandonate chi la combatte.
Non
parlateci più di niente. Di Italia, di Europa, di identità, di dignità della
vita, di diritti umani, di giustizia, di aiutiamoli a casa loro, di bambini, di
patrie, se non capite che tutto questo è a rischio nella guerra ai curdi e se
non avete il coraggio di reagire.
State
zitti. Siete inutili. Non vogliamo più sentirvi.
NOI
STIAMO CON LE DONNE, GLI UOMINI E I BAMBINI CURDI. SVEGLIATEVI. FERMATE IL
MASSACRO.
Sottoscrivo
e sono con voi e con il popolo curdo. (Alfredo Laurano)
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