LA NOSTRA STORIA, IL NOSTRO AFFETTO, IL MIO DOLORE.
“Si accomodi … Lei ha letto l’annuncio sul Messaggero? - “Si,
stamattina presto”
“Come si chiama? - “Mimmo Laurenzi”
“Che studi ha fatto? - “Ho finito
La maturità e cerco lavoro…”
“Sa…. questo non è un vero e proprio lavoro: si tratta di un aiuto…. all’aiuto
cancelliere che sono io…e la paga è un po’ bassina…2 o 3000 lire a settimana
(io ne guadagnavo 5000)… dalle 8 a mezzogiorno! - “Mi
sta bene …. meglio che niente.”
“Quali sono i suoi interessi?-“In
particolare, la musica. Canto e suono con amici.”
Galeotta la scintilla che fece scattar la scelta.
Subito, fu naturale, passammo al “tu” confidenziale e ad altri temi, personali, di conversazione.
“Sai, anch’io suono in un gruppo…
potremmo anche provare a far qualcosa insieme …. Ne parlerò con i miei amici…Ci
risentiamo presto!”
Alla bella presenza, all’ottima
impressione che mi fece fin da subito, alla istintiva simpatia che provai per
lui, si aggiunse quel particolare non da poco, che coincideva con le mie
passioni del momento.
E nel mio cuore e nella mente, Mimmo
sbaragliò la concorrenza.
Dopo averne parlato col capo cancelliere - che mi aveva incaricato dell’annuncio
e della selezione dei possibili candidati - e caldeggiato e magnificato le
qualità, la serietà e la preparazione, da me intuite nel colloquio col
giovane coetaneo, lo assunsi come mio
vice ma, soprattutto, COME MIO IMMEDIATO
AMICO VERO.
Questo accadeva quasi 50 anni fa in un
Ufficio di Conciliazione, vicino a Campo de’ Fiori, che per diverso tempo
testimoniò la nascita e favorì la crescita di un sentimento di autentica amicizia
e fece da sfondo, come quinte di teatro, alle nostre gesta di giustizia e
pentagramma: tra timbri e decreti, tra musica e serate a tutto canto, tra
tramezzini e calzini colorati…. comprati tutti i giorni sotto la piazza di quel
palco improvvisato.
Eravamo giovani, semplici e puliti.
Carichi di entusiasmo, pieni di vita e di speranze, di note e melodie e di
camicie a fiori…
E voglio ancora ricordare che mi battei non poco per far entrare il mio
nuovo compagno di cancelleria nel gruppo degli altri amici cari, con cui mi
dilettavo.
Ma vinsi la battaglia, con tenacia e convinzione, e Mimmo, in arte Luca
Laurenzi, divenne voce solista, calda e assai sensuale degli eleganti “Rustici”
nostrani.
Negli anni, anche se ognuno ha poi seguito
la sua strada di lavoro e di famiglia, siam diventati sempre più intimi e
fratelli; non ci siamo mai persi di vista e ci siam voluti sempre bene.
Ci capivamo al volo e il nostro
affetto era profondo.
Abbiamo condiviso veramente tanto o
quasi tutto: avventure, esperienze, gioie, illusioni, sofferenze e situazioni
un po’ paradossali, che a ogni occasione ci piaceva rievocare con sana
nostalgia, più per noi stessi che per chi ascoltava, a volte, anche suo
malgrado.
Le nostre storie, ripetute a iosa,
erano il collante puro dei nostri sentimenti ed i paletti fissi di un passato che ci ha legato e visto uniti.
Momenti magici, scolpiti nel tempo e
nella memoria di chi resta, che hanno edificato la nostra storia parallela e
buona parte del cammino, insieme agli altri amici che ci hanno preceduto.
La giovinezza presto si allontana, la vita inesorabilmente scorre, travolge persone e sentimenti e, prima o poi, tutti ci separa.
Di quel meraviglioso gruppo, siamo
ora rimasti solo in due, attoniti ed affranti. Con un gran vuoto dentro che non
si può colmare.
Anche perché le persone che abbiamo nella vita tanto amato - e se ne sono andate - son sempre più di quelle che ancor ci è dato amare.
Anche perché le persone che abbiamo nella vita tanto amato - e se ne sono andate - son sempre più di quelle che ancor ci è dato amare.
Chi ci farà più ridere con quel fare burlesco e scanzonato, con l’estro e
la spontaneità di chi sa cogliere al volo un’emozione o stemperare un’accesa
discussione?
Così, caro amico Mimmo, ti voglio
ricordare.
Con la tua ironia dissacratoria, con la battuta pronta o il sottile calembour che sempre ci hai donato, portando un po’ di buonumore e un certo disincanto.
Con la tua ironia dissacratoria, con la battuta pronta o il sottile calembour che sempre ci hai donato, portando un po’ di buonumore e un certo disincanto.
E le grandi tavolate, le dispute su tutto, il cazzeggio puro come
diversivo, le partite della Roma, le fragorose gite sul pullmino.
Canta ancora per
noi, Mimmo caro.
Con Alberto al basso e Massimo alle
tastiere che, di certo, avrai già incontrato.
Canta per la tua
compagna coraggiosa, orgoglio e vanto della tua esistenza.
Per tuo figlio Luca, per tuo nipote che
hai appena visto e coccolato, per tua sorella che ti ha assistito, per gli
amici e per tutti quelli che ti hanno conosciuto.
E canta ancora anche per me, e lo dico con fierezza, che fui
il tuo primo scopritore e oggi ti piango.
Canta con la tua
suadente voce, dal grande schermo che non hai fatto in tempo più a comprare.
Noi ti applaudiremo, adesso e sempre, come faceva chi tanto ti
apprezzava.
Ciao fratello mio!
Roma, 6 novembre 2012 AlfredoLaurano
Capodanno 2011 a casa di Anna |
25 marzo 2010 in gita a Pompei, Sorrento, Caserta |
Anguillara 4 settembre 2006- Matrimonio Niki-Simo e compleanno di Mimmo 60 anni |
Anguillara 4 settembre 2006 |
Anguillara 4 settembre 2006 |
Anguillara 4-9-2006 Mimmo, Massimo,Giulio, Alfredo, Maurizio e Roberto |
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