Siete pronti, siete in attesa, siete in ansia, siete caldi?
Io non vedo l’ora di sentire le consuete stronzate sul nuovo anno di Paolo Fox, vestito di bianco come il papa, dell’immarcescibile Branco, di Simon & The Stars, di Marco Pesatori, i più quotati e celebri astrologi del momento.
Una volta, c’erano i Nostradamus e i San Malachia, che prevedevano disgrazie e papi. Ma eravamo nel 1500 e nel V secolo a. C.
Le preveggenze di questi nuovi ciarlatani e imbonitori, senza l’uso di quartine, riportano il medioevo nelle case e ai nostri giorni, attraverso gli oroscopi dei segni zodiacali, tutti più o meno fortunati, che regalano ai poveretti una qualche illusione, un contentino, uno straccetto di speranza che, come sempre, sarà delusa, sarà fallita puntualmente.
Come ogni fine anno, torna questa periodica cambiale da pagare all’oscurantismo.
Poco o nulla è cambiato dall'era di aruspici e indovini e delle invincibili forze dell’occulto. Presagi e prodigi, amuleti e talismani ancora condizionano la vita di milioni di persone!
Strega, mago, cartomante, uomo delle stelle, veggente, guaritore, nonché sciamano, quando serve, che significa letteralmente “uno che vede nel buio”.
Lo Sciamanesimo, nella storia delle religioni, in antropologia culturale e in etnologia, indica un insieme di conoscenze, credenze, pratiche religiose e tecniche magico-rituali, riscontrabili in varie culture e tradizioni (soprattutto originarie della Siberia e dell’Asia centrale). Lo sciamano è guaritore, è mago e persino sacerdote. Egli è mistico, poeta, ma soprattutto un manipolatore di anime. Proprio come loro, sibille e oracoli fasulli della nostra ipertecnologica civiltà.
E allora, c’è chi non esce di casa senza controllare prima il suo oroscopo e gli eventuali nuovi transiti e spostamenti degli astri, pronti a regalarci delle belle sorprese.
C’è chi chiede subito a chiunque il suo segno zodiacale, anche a chi incontra per la prima volta e prima ancora che ne conosca il nome.
“In barba a Galileo, Keplero e Newton, l’astrologia è ancora il culto religioso con più adepti sulla Terra – scriveva molti anni fa la grande Margherita Hack - storia, artifici e ignoranza di una pseudoscienza figlia anacronistica dell’antropocentrismo”.
“Verrà il tempo in cui la gente si renderà conto che gli astrologi sono dei grandi imbroglioni”, pensava ingenuamente anche Voltaire, quasi tre secoli fa.
Invece nel terzo millennio siamo ancora ai tarocchi, al pendolino e alla lettura della mano, nonostante, ormai, oltre a studiare i corpi celesti e il sistema solare, viaggiamo tra le stelle, abbiamo stazioni nello spazio, siamo andati, sulla Luna e ci stia aspettando Marte.
C’è poco da fare: la forza suadente e suggestiva della magia bilancia e nutre quella delle illusioni che accompagnano l’uomo nella sua immensa fragilità: il fascino della speranza, la voglia di miracolo, tra fatture, scongiuri e malocchio. E’ solo l’attesa di un futuro migliore che ci fa vivere volentieri la nostra vita, che alimenta sogni e desideri, che vince paure e debolezze, che coltiva chimere e tentazioni.
Su questo, si basa la ricca industria dei segni zodiacali, delle divinazioni e degli sciamani analfabeti, delle previsioni fondate su astri, ascendenti e sfere di cristallo, vendute a basso costo da sibille e truffatori, nell'ingannevole fiera dell’incanto e della facile lusinga.
Viene addirittura spacciata come neo-scienza, enfatizzata e colpevolmente amplificata da libretti, riviste e osceni giornaletti, nonché da radio e televisioni che la propongono a iosa in autentici programmi spazzatura.
Secondo studi e sondaggi, più della metà degli italiani dà credito all’astrologia. Pensa, cioè, che esista una qualche influenza di quelle ambigue stelle sul controllo dei destini degli uomini.
Ma almeno due terzi dei nostri connazionali leggono con regolarità l’oroscopo. Una decina di milioni si rivolgono almeno una volta l’anno a sedicenti maghi e fattucchiere. Insomma, sono più quelli che consultano l’astrologia, che quelli che ci credono.
La maggior parte di questi neo-profeti predicenti non fa vere e proprie previsioni. Di solito si affidano a frasi generiche, ambigue, volutamente vaghe. “Sarà un anno difficile, con vari problemi, ma alla fine ce la farete” …
Ed è proprio così che funziona la ricca industria degli oroscopi: nel cielo nebuloso di una approssimativa predizione, è facile trovare qualcosa di adattabile per chiunque, che poi, turbato o assai stupito, confesserà agli altri e a se stesso: “ci ha proprio preso, che fenomeno sto mago!”
Si, proprio un fenomeno da circo o da baraccone. Somiglia tanto al divino Othelma!
(Alfredo Laurano)
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