Ho appena dato l'ultimo saluto a Francesco D'Anna, amico della mia giovinezza e compagno di passioni antiche, di speranze e di utopie, di sogni e di ideali condivisi.
Con grande commozione, ricordo il nostro comune impegno politico, attraverso momenti di rara intensità, di entusiasmo e di autentico pathos, che ci hanno unito da quasi cinquant'anni. Non ci siamo frequentati molto, ma ogni volta che ci incontravamo nelle strade dl quartiere Prati, era una festa, un piacere di abbracciarci, nella continuità e nell'affetto, come se ci fossimo visti il giorno prima. Il suo sorriso era sempre speciale e contagioso, la sua bonomia traspariva dagli occhi, dai gesti e dal suo cuore aperto e accogliente.
Se n'è andato, con incredibile
riservatezza e qualche perplessità, alla vigilia di Natale, in quei giorni di
festa che hanno salutato anche papa Ratzinger e il mitico Pelé. Se lo sapesse,
farebbe di certo una battuta spiritosa e un po' burlesca.
Perchè "l'amico è una persona schietta come te, che non fa prediche e non ti giudica.
E' l'amico è.
Qualcosa che più ce n'è meglio è. È un silenzio che può diventare musica".
Ciao amico Ciccio, avvocato dai
modi semplici e spontanei.
Sei stato una gran bella persona,
integra e pulita, che non potrò mai dimenticare.
4 gennaio 2023 (Alfredo Laurano)
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