Bocelli replica alle polemiche, nate a seguito delle sue dichiarazioni in Senato (...Io conosco un sacco di gente, ma non ho mai conosciuto nessuno che è andato in terapia intensiva, quindi perché questa gravità?). "Sono stato un po' frainteso (un po' quanto, facci sapere). Non sono un negazionista, sono un ottimista e riparto da qui con una preghiera".
Il cantante, che aveva comunicato nei mesi scorsi di essere guarito dal Covid-19 e si era fatto fotografare mentre donava il plasma, ha aggiunto: «Mi sono speso fin dal primo giorno con la Fondazione che porta il mio nome per aiutare chi era in difficoltà per il virus. Oggi al Senato sono stato frainteso».
E te pareva! Come sempre, come fanno tutti, quando si rendono conto di aver sparato qualche cazzata di troppo, che danneggia immagine e carriera.
Le sue parole hanno comunque scatenato molte repliche, proteste e reazioni.
Spicca quella del rapper Fedez, senza parole: "se non conoscete nessuno che è stato in terapia intensiva e vi permettete d’instillare il dubbio che la pandemia sia fantascienza, vi presento un mio amico che causa Covid ha dovuto subire un trapianto di polmoni a 18 anni. Poi fare silenzio ogni tanto non fa male eh".
Ad attaccare Bocelli, anche Alessandro Gassman, che sempre su Twitter ha aggiunto: «In Italia 35.000 morti per Covid...#Bocelli ... #rispetto».
Ma a criticare il tenore sono tantissimi utenti: «Quando ha cantato nel Duomo di Milano deserto diceva ben altre cose sull’emergenza»; «Ipocrita»; «Ignora i morti», sono i commenti rimbalzati in queste ore in Rete.
Qualcuno ricorre all'ironia: "Mi sono sentito umiliato e offeso dal lockdown perché non potevo uscire di casa". Disse colui che vive in una villa a tre piani, 10 camere, giardino e piscina a Forte dei Marmi, vista mare".
"Non conosco nessun cieco, quindi i ciechi non esistono?
Salvini che rifiuta la mascherina, Sgarbi che ripete che il virus non c'è e Bocelli che nessuno è mai andato in terapia intensiva: è inaccettabile che il convegno dei negazionisti si sia tenuto in Senato quando bastava una caverna.
Mi resta una domanda, che non troverà risposta: ma, se è come dice, dopo aver aggiustato il tiro, a quel convegno di bufalari che c'è andato a fare? Per fare numero, per compiacere il pagliaccio Sgarbi o per guadagnare un surrogato di pubblicità che non guasta mai?
29 luglio 2020 (Alfredo Laurano)
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