E’ diventato quasi un tormentone: “senza
olio di palma!”, chiude ogni spot, pure quelli delle macchine o delle
crociere.
Da qualche settimana, la pubblicità che ci
bombarda i neuroni da mattina a sera ci avvisa che, ormai, quasi tutte le
aziende alimentari hanno eliminato il famigerato olio. Hanno preso atto, come
per incanto, che i consumatori si sono accorti della diffusa e abbondante
presenza di questo insano grasso vegetale in tanti prodotti mangerecci e che
nuoce alla salute. E sono corse ai ripari, rinnegandolo. Quasi tutti, meno la
Ferrero, che giura sulla qualità delle sue palme.
Circa l’80 per cento della produzione di
quell’olio o di quel grasso, assai economico, viene o veniva utilizzato
nell’industria alimentare: era quello, in particolare, che finora veniva indicato
come “grasso vegetale”, nei cereali, nei cracker, nelle creme spalmabili alla
nocciola, nelle barrette di cioccolato, nei gelati industriali, nei biscotti, nei
grissini, nelle merendine e negli snack. Ma anche
nei rossetti, nel dentifricio e nei prodotti per la
primissima infanzia: dal latte ai biscottini che si sciolgono nel biberon.
La palma da cui si estrae quest’ olio è
coltivata soprattutto in Indonesia e Malesia. Per produrlo, però, vengono
distrutti molti spazi di foresta tropicale.
È il caso delle ultime foreste dell’isola di
Sumatra dove vivono oranghi, elefanti, tigri e rinoceronti a cui pian piano
viene sottratto spazio vitale. Tanto che degli stessi animali in dieci anni
solo rimasti solo a poche centinaia di esemplari.
Così l’Indonesia perde
foreste, lo dicono i numeri: 50 anni fa il territorio dell’Isola di Sumatra era
ricoperto per l’82 per cento di foreste. Nel '95 la percentuale era scesa già
al '52 per cento e si pensa che si azzererà entro il 2020.
Forse, la rinuncia all’olio di palma, se reale,
potrà contribuire a salvare qualche pianta tropicale e qualche animale, nonché a
migliorare la salute di noi consumatori, a condizione che, prima di acquistare
si leggano sempre le etichette dei prodotti industriali e si verifichi l’ordine
degli ingredienti indicati in ordine decrescente.
Si veda, ad esempio, la
tabella delle creme spalmabili.
(Alfredo Laurano)
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