sabato 18 febbraio 2012

A CONFINE DI PATONZA

ll Paese si divide nel giudicare le parole a ruota libera di Adriano Celentano a Sanremo che hanno scatenato le reazioni di Chiesa, Rai e Istituzioni, ipocritamente sorprese e scandalizzate.  
Sono anni e anni che l’ex molleggiato canta, pensa e parla  fuori dal coro, senza freni, senza filtri  e autocensure, predicando e denunciando - un po’ brutalmente, da neo-Savonarola moralista - cose e fatti che tanti pensano e molto condividono. Tutti sanno chi è, come ragiona e come comunica  in ogni circostanza, anche e soprattutto, quando firmano accordi, accettano le sue  condizioni, incassano audience e ricchi contratti pubblicitari. 
Patetica questa Rai che manda a Sanremo il Commissario a non far niente, in ossequio ai vescovi incazzati!
Tra l’altro, il burbero  Adriano si esprime da cattolico  convinto e ambientalista. Da sempre è  contro la violenza, la guerra, l’arroganza, lo sfruttamento, la speculazione, il cemento che distrugge il verde e la natura.  Esterna a modo suo, tra una pausa e un sorso d’acqua, un po’ ruspante, un po’ qualunquista.  A volte pesante, esagerato, sferzante e non certo accomodante, ma autentico e in sicura buona fede.

Ma nessuno si scandalizza per il linguaggio, le allusioni e i doppi sensi, più o meno velati, che al festival dei fiori e della canzone, mai prima d’oggi, avevano trovato tanta e così facile ospitalità. 
Né, tanto meno, della inquadratissima e super fotografata farfallina inguinale della scosciata Belen che, data l’intima e strategica posizione a confine di patonza, ha acceso il vivace dibattito sulla mancanza o meno di slip o perizoma. Serve subito una ricerca, un sondaggio, un televoto, un referendum popolare che dia certezze al popolo italiano. Nessuno resiste a questo atroce dubbio!

Intanto, mentre infuria il dilemma nazionale, qualcuno si accorge che al pronto soccorso del maggiore ospedale romano, come anche in molti altri, i malati vengono visitati e curati in  terra - dopo ore e ore di attesa - da eroici  medici e infermieri,  esausti, stremati e in continua, costante emergenza per carenze e disservizi, sovraffollamento, mancanza di spazi, di barelle, sedie e posti letto. Pochi giorni fa, un genitore ha staccato e portato lì dentro un sedile dalla sua automobile per adagiarvi sua figlia, collegata  ad una flebo, che a lungo aveva tenuto in braccio, stando in piedi.

Questa è anche l’Italia, quella reale oltre Sanremo e la farfalla di Belen. Oltre la fiction. Oltre la crisi, le manovre, le pensioni, la mancanza di lavoro e l’articolo 18. 
L’Italia che racconta anche Celentano. A modo suo. 
Con le immagini e i silenzi.


17 febbraio 2012

                   AlfredoLaurano

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