Ingrao, la storia della Sinistra, e Vendola |
Finalmente è finita. Oggi si chiude
questa ennesima, noiosa, volgare e stucchevole campagna elettorale, distratta, solo per qualche ora, dalle performance
sanremesi della brillante Littizzetto e interrotta e ridimensionata - nei
titoli di testa e nella testa della gente, incredula e sorpresa - soprattutto dallo
storico annuncio dell’abdicazione papale. Il papa lascerà il suo incarico tre
giorni dopo il voto degli italiani. Ricatti e trame vaticane o schifo e rifiuto
dei politici che rappresentano e squalificano il paese che lo ospita?
La
Storia, prima o poi, forse risponderà.
In questo estenuante periodo di
confronto-scontro tra i tanti contendenti, abbiamo visto di “ogni” - come dice
la Minetti e i suoi followers - e “di tutto e di più” - come dice e promette
mamma Rai: attacchi, insulti, pesanti insinuazioni,
accuse reciproche, allusioni sessuali da caserma, bugie, sceneggiate e macchiette
da avanspettacolo, promesse, smentite, cani e famiglie felici, master
millantati, cartelli silenziosi per ignobili spot omofobi, occupazione perenne
dei palinsesti televisivi, “tsunami tour” nelle piazze a cinque stelle - sempre
in TV, senza peraltro andarci fisicamente - e il solito, endemico e antico autolesionismo
della Sinistra.
Una Sinistra masochista unita ancora
dal collante dell’ antiberlusconismo ma, soprattutto, nella sua cronica
vocazione suicida. E non si capisce bene nemmeno quali siano, per esempio, le
profonde divisioni fra gli schieramenti di Ingroia e di Vendola, viste le tante
affinità politico-culturali che li accomuna: antiliberismo, ambientalismo,
legalità, giustizia, lavoro, diritti e stato sociale.
Da una parte si dice che l'alleanza
di Sel con il Pd si sfascerà quando il partito di Bersani, per necessità di
seggi al Senato, dovrà andare al governo con Monti. Dall'altra, si prevede che
le eterogenee forze riunite sotto l'insegna di Rivoluzione Civile - che non
entreranno nella stessa Aula per effetto dello sbarramento dell’8% - torneranno presto a dividersi nei mille pezzi
che quella coalizione compongono.
E’ uno scontro sterile che porta
solo disorientamento e disgregazione nell’avvilito popolo di Sinistra e a
disperdere ingenuamente voti, consensi e fiducia.
Scelte illusorie e dissennate che nascono lontano nel tempo e hanno
origine nei diversi riferimenti ideologici (socialismo utopistico e
scientifico, revisionismo e massimalismo, riformisti e rivoluzionari,
bolscevichi e menscevichi, socialisti e comunisti, scissi a Livorno nel 1921) e
che confermano, ancora una volta, la capacità rivoluzionaria di queste forze
politiche nell’agitare la piazza e guidare la protesta per cercare il
cambiamento, ma disvelano la cronica debolezza e una certa immaturità a governare il paese reale.
Partito di lotta e di governo?
E intanto, anche Monti, a sorpresa,
è sceso in campo per il bene della nazione, senza averne voglia (dice) e sconfessando
quanto prima e sempre dichiarato.
Grillo - solo contro il mondo e contro tutti - riempie le piazze ovunque e
conquista applausi e consensi in quotidiani bagni di folla incazzata ed
esultante (stasera a Roma la prova generale a S. Giovanni) e Berlusconi, vero mago della resurrezione
politico-mediatica, già dato per finito, archiviato e dimenticato, manda nove
milioni di ingannevoli lettere d’amore e di promesse agli italiani che,
ingenui, fiduciosi e con la missiva in mano, chiedono
ai Caf e alle Poste di riavere subito i
soldi dell’Imu.
Questo è il rapporto politica-cittadini che la campagna elettorale ha messo
in luce e determinato. Presenza scenica, abilità dialettica, promesse astute e
convincenti, battute suggestive e trascinanti sono state le armi di chi l’ha
dominata, sfruttando al meglio le proprie qualità ed efficaci tecniche di
persuasione.
Cara Sinistra, non basta denunciare
e contestare gli inganni, gli abusi e le suadenti manovre della propaganda
altrui per inseguire una concreta speranza di vittoria! Le polemiche, spesso
oziose, futili ed accademiche, e le eterne divisioni “pe’ spaccà il capello in quattro” risultano sempre un esempio di debolezza,
di fragilità e di irresponsabilità e, al di là della purezza ideologica che le alimenta,
sono del tutto inutili e inefficienti per affrontare lo scontro e la devastante
crisi economica, morale e globale del paese.
Fare politica significa agire con onestà
e responsabilità nei confronti di tutti e, soprattutto, della gente che ti
vota, ti crede e ti sostiene, con fede e
con passione.
Non marciare in ordine sparso verso il nulla!
22 febbraio 2013 AlfredoLaurano
PERCHE SPRECARE VOTI?
Con tutto il rispetto e senza
alcuna intenzione polemica, vorrei ricordare ad amici e compagni che voteranno
Rivoluzione Civile che i meccanismi della orribile legge elettorale - premi di
maggioranza e sbarramenti vari - impongono una necessaria riflessione sul tema
del voto utile alla Sinistra, tenendo in dovuto conto il calcolo delle
probabilità.
Lo sbarramento
dell’8% al Senato è regione per regione ed è praticamente irraggiungibile per la lista di Ingroia. Quei
voti sarebbero completamente inutili e buttati via perché non produrrebbero
neanche un solo senatore d’opposizione, favorendo, di fatto, il clan di
Berlusconi Pdl-Lega.
Alla Camera, è difficile dirlo, ma spero che possa raggiungere il 4% per eleggere qualche deputato rivoluzionario.
Al Senato, quindi, come ho scritto già nel precedente articolo, per non continuare a farci del male, meglio fare un’altra scelta.
Ovviamente, sempre a sinistra!
23 febbraio 2013
AlfredoLaurano
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