Incaricati di eseguire un decreto del tribunale minorile di
Venezia, come ha documentato il filmato mandato in onda da “Chi l’ha visto”, lo hanno brutalmente prelevato, sollevato,
trascinato e spinto nella volante, tenendolo per mani e piedi, davanti ad altri
bambini, madri e passanti urlanti e inorriditi.
Un episodio di incredibile durezza che lascia sbalorditi, al
di là di ogni altra motivazione, dei torti e delle ragioni e che, ancora una
volta, mostra l’arroganza e lo stile di certi poliziotti, quando hanno a che
fare con i deboli e gli indifesi.
Ai quali, se fanciulli, sbattono in faccia il Telefono
Azzurro.
Oltre a pagare le colpe di genitori incapaci e in perenne conflitto,
questo bambino, e non è il primo - perché di tanti altri casi simili non si è
saputo e non sono stati girati e diffusi video - ha dovuto anche subire una
pubblica forma di violenza di stato che lo ha certamente e ulteriormente
traumatizzato.
E’ inaccettabile che le istituzioni, anziché difendere e
tutelare - sempre e comunque - i diritti
e l’integrità dei minori, si macchino di questi soprusi che sconvolgono, non
solo la coscienza individuale e la sensibilità dell’opinione pubblica, ma anche
e soprattutto il valore stesso dei criteri di giustizia e di ragione. Oltre, ovviamente, a rinnegare
e a cancellare il più comune buon senso.
D’altro canto, non possiamo
nemmeno stupirci più di tanto se solo ricordiamo che, pochi giorni fa, gli
sbirri al servizio e in difesa di Formigoni e della cricca dei ladri
di stato, hanno pestato, manganellato e caricato i giovanissimi studenti che
protestavano nelle piazze di Torino e Milano per chiedere giusti investimenti e
una scuola migliore.
Questo deprecabile atto di forza è solo l’ultimo dei tanti
perpetrati in ogni occasione dalla Gestapo all’italiana contro operai, studenti
e cittadini regolarmente malmenati ad ogni manifestazione.
Quando non ci scappa pure il morto come Cucchi, Sandri e Aldrovandi,
o si sceglie la mattanza gratuita e senza senso della Diaz o Bolzaneto.
Anche episodi come questo devono far riflettere sulla necessità
di individuare colpe e responsabilità che dovrebbero sempre essere sanzionate.
Almeno, in un paese che
si dice democratico. Se lo siamo!
11 ottobre
2012
AlfredoLaurano
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